Manimàn – Storie insolite su Genova e paraggi
31 Maggio 2023milanoNERA - articolo di Patrizia Debicke
Torna a Genova, nell’ Anno Domini 1589, Lorenzo Beccati con il suo Guaritore dei maiali, Pimain, ex soldato e disertore in un passato mai abbastanza lontano, ancora una volta con incarichi di indagatore, già protagonista del suo precedente romanzo.
Un uomo solitario e schivo, che pare trovarsi più a suo agio con gli animali piuttosto che con i suoi simili, Pimain osserva, esamina, si informa muovendosi di continuo e instancabile avanti e indietro fuori e dentro Genova. Sempre pronto raccogliere e valutare i fatti, per arrivare a ogni possibile soluzione.
Stavolta il nostro indagatore e guaritore dei maiali dovrà accollarsi, su mandato ufficiale del chirurgo Salvemini e per conto dei “dodici Protettori” dell’Ospedale Maggiore di Pammatone (costruito nel 1400), di una doppia e difficile indagine.
La prima delle due lo porterà all’interno di un “manicomio”, chiamato l’Ospedale degli Incurabili, detto anche ospedale dei Cronici e popolarmente Spedaletto che sorge nel quartiere di Portoria, uno dei ridotti dell’Ospedale Maggiore, dove un diabolico e pervertito assassino uccide con ferocia e senza apparente logica uno dopo l’altro i poveri cristi ricoverati.
Ma quello di scoprire l’assassino del manicomo non sarà l’unico compito affidato al Guaritore di maiali perché negli stessi giorni un demone avido di sangue ha preso a muoversi subdolamente per i carruggi seminando il terrore. E la sua seconda indagine infatti sarà collegata all’assurda e incontrollabile sequela di sparizioni di giovai che avviene nel cuore stesso della grande città. Sparizioni di ragazzi, maschi e femmine figli di nobili famiglie, seguite dagli orrendi ritrovamenti dei loro cadaveri straziati, annunciati pubblicamente in piazza dalle macabre profezie di una vecchia guaritrice/fattucchiera.
A fare da tramite tra Pimain e i “dodici Protettori” sarà Maddalena Salvemini, figlia del chirurgo e fin dall’infanzia buona amica del Guaritore dei maiali.
Ma torniamo al primo dei due casi da sbrogliare. Al suo arrivo all’ospedale degli Incurabili, Pimain scoprirà un inimmaginabile universo che pare quasi dimenticato da Dio e dagli uomini.
Segregati come bestie feroci in piccole celle sigillate e puzzolenti, i pazienti , ormai ridotti a poco meglio di larve umane vengono identificati solo con il nome del morbo di cui soffrono, ovverosia : il furioso, il melanconico, l’insensato, il bestemmiatore, il sifilitico, l’imbecille, l’epilettico… Di loro si occupano un medico e un frate. Con l’ausilio di due inservienti ma proprio allo Spedaletto Pimain l’indagatore non verrà accolto nel migliore dei modi. Anzi si renderà conto presto che si si cerca in tutti i modi di ingannarlo e di mettergli i bastoni tra le ruote.
Contemporaneamente la città tutta è sconvolta e in preda al panico per i mostruosi omicidi di giovani rampolli di nobili famiglie. Tre ragazzi uno dopo l’altro infatti sono spariti e i loro cadaveri verranno ritrovati soltanto pare grazie alle divinatrici visioni di una maga.
Due difficili indagini in contemporanea che costringeranno Pimain a un doppio lavoro in un sanguinoso alternarsi di delitti, coinvolgendolo in un complicato intreccio di sangue e morte sullo sfondo della Genova del XVI secolo, sostenuto soltanto dalla giovane e impavida Maddalena. Una ragazza che lo appoggia e sembra ridestare in lui la scintilla dell’amore, un sentimento quasi dimenticato in tanti anni di dura e solitaria vita prima da soldato e dopo da disertore…
Ancora una volta, in virtù della sua colta bravura Lorenzo Beccati, ci pone di fronte a un’eccezionale ambientazione,inserendoci in un mondo medievale pieno di particolari in una città quale fu Genova, all’interno di una cornice appassionante e stimolante con tutti gli elementi del passato descritti alla perfezione e ben documentati (l’Ospedale degli incurabili è stato realmente il primo manicomio di Genova). Come sempre una splendida ricostruzione della parte storica densa di continue suggestione e particolari come i mercati al Sovrano Consiglio, la segretezza delle sale anatomiche, gli inquietanti risvolti connessi al manicomio, senza dimenticare lo spettacolo offerto a feroci folle, solo bramose di torture e di sangue, dagli orrori delle esecuzioni.
Tanti particolari che mettono in risalto specifiche caratteristiche della gente vissuta in quell’epoca sempliciona, spesso indifferente o peggio crudele, sguaiata addirittura disumana . E certi terribili aspetti del Medioevo : le cure spaventose e inconcepibili inflitte ai malati di mente, la difficilissima condizione degli ebrei e quella forse ancora peggiore delle tante donne accusate di stregoneria. Insomma Lorenzo Beccati ci regala un sorprendente medieval thriller, dal tratto colto ed elegante, arricchito dalla presenza di Pimain, sicuramente una tra le figure più originali che si possano elencare fra i “detective di carta”.
Un romanzo, dicevo, fondato su una duplice impostazione , con due assassini che si accaniscono su vittime differenti e due differenti filoni di delitti concentrati in un unico ambito investigativo, denso di colpi di scena e di indizi a misura dei più smaliziati lettori di gialli, con i molteplici richiami al romanzo precedente, compresi i personaggi, e svariati indizi che consentono di presagire il proseguimento della sua saga del guaritore di maiali.